
Il monachesimo di Benedetto e Francesco hanno apportato un contributo importante allo sviluppo del pensiero economico influenzando la creazione del lessico economico della rivoluzione commerciale europea attorno all’anno 1000 e le premesse teologiche e culturali per la nascita dell’economia mercantile. Inoltre furono gettate le basi per la nascita della prima vera e propria scuola del pensiero economico dando l’impulso alla creazione delle prime banche popolari moderne (I Monti di Pietà).
Quando i carismi entrarono nella storia fu necessario introdurre un nuovo termine per la forte dimensione dell’amore che portavano con sé: agape. E questo indica quanto fu grande il loro apporto in termini di gratuità e avvicinamento al popolo.
Benedetto nasce nel 480 da una famiglia nobile e dopo essere divenuto abate di un monastero dove introduce una vita piuttosto austera e proprio per questo viene quasi ucciso per avvelenamento dei suoi stessi confratelli; si ritira in solutudine ma ben presto viene seguito da una schiera di giovani. La regola di Benedetto si diffonde anche perché il papa Gregorio Magno la fece sua e la diffuse in tutta la Chiesa. Ora et labora diviene il seme di una nuova cultura del lavoro e dell’economia. Il lavoro è: la preghiera di gruppo, il lavoro manuale, le arti e i mestieri (l’uso dei propri talenti), lo studio, la lettura sacra, le opere buone, il “lavoro interiore” (il ritorno a Dio). Non c’è un’attività più importante di un’altra. I monasteri erano strutture complesse che avevano bisogno di contabilità e gestione adeguate. Oggi i monasteri sono citati oggi quali buoni esempi di governance. I monaci benedettini influenzarono l’economia delle città, l’esercizio della democrazia con il voto e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura.
Francesco d’Assisi scelse la povertà volontaria e ciò suscitò una vera rivoluzione civile ed economica che si pone al centro della nascita della moderna economia di mercato. La scuola francescana entra anche nelle università. La dottrina economica francescana dà luogo alle prime esperienze di micro-credito. I francescani introducono l’idea di gratuità per il lavoro che i monaci fanno. La gratuità non è il prezzo nullo del lavoro ma il prezzo infinito perché quel lavoro è mosso dall’amore, agape, il che richiederebbe una somma di denaro infinita. La comunità civile determina i prezzi considerando: la graduatoria naturale dell’utilità delle cose, la scarsità, il lavoro e il rischio per ottenerle, il valore degli stipendi che deve tener conto delle cariche ricoperte. Il mercato è il luogo delle relazioni basate sulla fiducia e sulla credibilità. C’è un’identificazione tra sociale e civile. Nascono le banche popolari (seconda metà del ‘400) e delineano le istituzioni per l’uso sociale della ricchezza. Si usava dire che le banche servivano per “curare” la povertà…se in città c’è un povero l’intera città si ammala! Nasce il principio di sussidiarietà.
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