Genesi 14,17-24
Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. Intanto Meldisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole: "Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici." Abram gli diede la decima di tutto. Il re di Sodoma disse ad Abram: "dammi le persone; i beni prendili per te". Ma Abram disse al re di Sodoma: "Alzo la mano davanto al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra: né un filo, né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram. Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte."
Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio altissimo, è menzionato soltanto due volte nell'A.T. Incontra Abramo, gli offre pane e vino e lo benedice; Abramo, in risposta, gli consegna la decima del bottino recentemente conquistato. Quando Gerusalemme diventa capitale politica e religiosa del Regno di Israele, il re David viene proclamato "sacerdote per sempre alla maniera di Melchisedek" (Sal 110,4). Questa allusione a un altro sacerdozio, diverso da quello dei leviti, viene utilizzata nel N.T. dalla Lettera agli Ebrei: Cristo, che non appartiene alla tribù di Levi, non è sacerdote per discendenza carnale, ma lo è "alla maniera di Melchisedek" (Eb 6,20). Gesù infatti è contemporaneamente sacerdote e vittima: ha offerto se stesso in sacrificio. La tradizione cristiana ha visto in Melchisedek una profezia di Cristo e nell'offerta del pane e del vino una profezia dell'eucarestia.
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