Bacchi Espresso,
La tecnica
Bacchi
Espresso è una macchina a uso domestico che eroga caffè espresso mediante un
sistema moltiplicatore di pressione pneumo-idraulico combinato a una raffinata
e calibrata conduzione termica. La macchina è costituita da un bollitore che,
posto su una fonte di calore, produce vapore d’acqua a bassa pressione. Tale
pressione, controllata da un gruppo di valvole pneumatiche, agisce su un
pistone moltiplicatore che spinge l’acqua destinata alla produzione
dell’espresso (a una pressione ottimale, innalzata di circa tre volte rispetto
a quella del bollitore, e a una giusta temperatura) nella camera d’infusione,
dove è presente il caffè opportunamente macinato, e quindi fino alle tazzine.
Una valvola frontale a comando manuale permette di regolare il flusso del
liquido e quindi di decidere la quantità di bevanda erogata. Bacchi
espresso funziona mediante una fonte di calore esterna. Per ottenere una o due
tazze di bevanda di caffè espresso è necessario introdurre negli appositi vani dell’acqua
(possibilmente minerale naturale e con il corretto tenore di TDS) e caffè
macinato fine per espresso. La macchina è costruita completamente in lega di
alluminio (Peralluman) a uso alimentare con un trattamento protettivo chiamato
“anodizzazione”, che conferisce alla superficie della macchina proprietà quali:
anticorrosione, antigraffio, autopulizia, idrorepellenza, durezza e bellezza.
Grazie a questo trattamento protettivo e decorativo la macchina manterrà
inalterate nel tempo le sue caratteristiche estetiche e funzionali.
Funzionamento
Allentare la manopola superiore e liberare tutti
gli elementi. Inserire nel vano caldaia del telaio una piccola quantità di
acqua, prestando attenzione a non superare mai il livello di riferimento.
Posizionare con cura l’elemento con il pistone nella sua sede e riempire
completamente fino al livello il vano dell’acqua destinata ai caffè. Riempire
il filtro contenitore con caffè macinato fine per espresso fino al livello
senza comprimerlo e avendo cura di eliminare qualsiasi spazio interstiziale al
suo interno. Posizionare il filtro nel suo alloggio e chiuderlo con l’elemento
superiore dotato di doccetta. Assicurarsi che la manopola frontale sia chiusa
provando a ruotarla in senso orario. Posizionare il gruppo di elementi uniti
nell’apposita sede sulla macchina orientando opportunamente la manopola e i
tubetti di erogazione del caffè verso l’operatore. Stringere fino in fondo la
manopola superiore per bloccare e chiudere tutti gli elementi della macchina. Posare
la macchina su un fornello di media dimensione con un fuoco intenso. Dopo circa
6 minuti, tempo necessario per mandare in giusta pressione e temperatura la
macchina, un fischio avviserà l’inizio dell’erogazione del caffè. Porre le
tazze sull’apposito sostegno e ruotare la manopola frontale per erogare la
quantità voluta di caffè espresso. Ruotare la manopola di erogazione in senso
antiorario per aprire e orario per chiudere (è sufficiente mezzo giro di
rotazione). Spegnere la fiamma ad erogazione avvenuta.
Il design
Spiega
Andrea Bacchi: “Non è stato facile l’approccio
allo studio di una linea estetica adeguata al rango dell’oggetto che si voleva
creare. Un design sobrio e innovativo, non stucchevole e barocco, insomma … convincente.
Qualcosa che facesse capire il livello di innovazione ed esclusività
dell’oggetto senza snaturarne l’essenza, evitando di cadere in eccessi di
modernismo privo di carattere capaci di annullare il calore che può sprigionare
un buon progetto di forma. Guardando l’oggetto nasce nell’osservatore un’emozione
positiva che si traduce nella voglia di toccarlo, scoprirlo e usarlo. Qualità,
esclusività, eleganza, sono messaggi che si è cercato di trasmettere in questo
progetto, tutto combinato con le rigide esigenze dimensionali dettate dalla
tecnica di funzionamento. Volumi, masse e ingombri sono stati duri nemici nella
ricerca del design della forma ottimale. Anche l’industrializzazione e quindi
la scelta delle tecnologie costruttive da utilizzare per poterla realizzare in
serie hanno creato vincoli sulle scelte dei materiali, in particolare sul tipo
di lega di alluminio, e quindi sui trattamenti di finitura finali e sulle forme
delle varie parti dell’oggetto. Alla fine si è scelto un approccio più
artigianale capace di trasmettere il sapore del manufatto grezzo ed elegante
allo stesso tempo, con costi di produzione piuttosto alti e tirature in
quantità piuttosto limitate.”
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