mercoledì 22 giugno 2016

Bacchi Espresso, la rivoluzione dell'espresso senza energia elettrica

Bacchi Espresso, 
La tecnica
Bacchi Espresso è una macchina a uso domestico che eroga caffè espresso mediante un sistema moltiplicatore di pressione pneumo-idraulico combinato a una raffinata e calibrata conduzione termica. La macchina è costituita da un bollitore che, posto su una fonte di calore, produce vapore d’acqua a bassa pressione. Tale pressione, controllata da un gruppo di valvole pneumatiche, agisce su un pistone moltiplicatore che spinge l’acqua destinata alla produzione dell’espresso (a una pressione ottimale, innalzata di circa tre volte rispetto a quella del bollitore, e a una giusta temperatura) nella camera d’infusione, dove è presente il caffè opportunamente macinato, e quindi fino alle tazzine. Una valvola frontale a comando manuale permette di regolare il flusso del liquido e quindi di decidere la quantità di bevanda erogata. Bacchi espresso funziona mediante una fonte di calore esterna. Per ottenere una o due tazze di bevanda di caffè espresso è necessario introdurre negli appositi vani dell’acqua (possibilmente minerale naturale e con il corretto tenore di TDS) e caffè macinato fine per espresso. La macchina è costruita completamente in lega di alluminio (Peralluman) a uso alimentare con un trattamento protettivo chiamato “anodizzazione”, che conferisce alla superficie della macchina proprietà quali: anticorrosione, antigraffio, autopulizia, idrorepellenza, durezza e bellezza. Grazie a questo trattamento protettivo e decorativo la macchina manterrà inalterate nel tempo le sue caratteristiche estetiche e funzionali.
Funzionamento
Allentare la manopola superiore e liberare tutti gli elementi. Inserire nel vano caldaia del telaio una piccola quantità di acqua, prestando attenzione a non superare mai il livello di riferimento. Posizionare con cura l’elemento con il pistone nella sua sede e riempire completamente fino al livello il vano dell’acqua destinata ai caffè. Riempire il filtro contenitore con caffè macinato fine per espresso fino al livello senza comprimerlo e avendo cura di eliminare qualsiasi spazio interstiziale al suo interno. Posizionare il filtro nel suo alloggio e chiuderlo con l’elemento superiore dotato di doccetta. Assicurarsi che la manopola frontale sia chiusa provando a ruotarla in senso orario. Posizionare il gruppo di elementi uniti nell’apposita sede sulla macchina orientando opportunamente la manopola e i tubetti di erogazione del caffè verso l’operatore. Stringere fino in fondo la manopola superiore per bloccare e chiudere tutti gli elementi della macchina. Posare la macchina su un fornello di media dimensione con un fuoco intenso. Dopo circa 6 minuti, tempo necessario per mandare in giusta pressione e temperatura la macchina, un fischio avviserà l’inizio dell’erogazione del caffè. Porre le tazze sull’apposito sostegno e ruotare la manopola frontale per erogare la quantità voluta di caffè espresso. Ruotare la manopola di erogazione in senso antiorario per aprire e orario per chiudere (è sufficiente mezzo giro di rotazione). Spegnere la fiamma ad erogazione avvenuta.
Il design
Spiega Andrea Bacchi: “Non è stato facile l’approccio allo studio di una linea estetica adeguata al rango dell’oggetto che si voleva creare. Un design sobrio e innovativo, non stucchevole e barocco, insomma … convincente. Qualcosa che facesse capire il livello di innovazione ed esclusività dell’oggetto senza snaturarne l’essenza, evitando di cadere in eccessi di modernismo privo di carattere capaci di annullare il calore che può sprigionare un buon progetto di forma. Guardando l’oggetto nasce nell’osservatore un’emozione positiva che si traduce nella voglia di toccarlo, scoprirlo e usarlo. Qualità, esclusività, eleganza, sono messaggi che si è cercato di trasmettere in questo progetto, tutto combinato con le rigide esigenze dimensionali dettate dalla tecnica di funzionamento. Volumi, masse e ingombri sono stati duri nemici nella ricerca del design della forma ottimale. Anche l’industrializzazione e quindi la scelta delle tecnologie costruttive da utilizzare per poterla realizzare in serie hanno creato vincoli sulle scelte dei materiali, in particolare sul tipo di lega di alluminio, e quindi sui trattamenti di finitura finali e sulle forme delle varie parti dell’oggetto. Alla fine si è scelto un approccio più artigianale capace di trasmettere il sapore del manufatto grezzo ed elegante allo stesso tempo, con costi di produzione piuttosto alti e tirature in quantità piuttosto limitate.”

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